E’arrivato il certificatore energetico
Domande rivolte a Marcarino Marco (Energy Manager)
D.Professione?
R. «Energy Manager, EGE esperto in gestione dell’Energia e Certificatore Energetico». «Calcolo quanta energia consumano le case e quindi quanta CO2 producono e i predispongo il certificato energetico».
D.Interessante, ma i costi di una certificazione?
R. «Per un appartamento o una villetta già esistenti da 150 a 500 euro».
«E’ obbligatorio, lo dice una Direttiva europea. Chi vende o affitta un edificio deve presentare la Certificazione energetica. In Piemonte ha predisposto il regolamento in attuazione alla legge Regionale n. 13/2007 e dal 1° ottobre 2009 è un obbligo di legge».
D.Tutta colpa del Protocollo di Kyoto, suppongo.
R. «Merito, semmai. Da una parte combatto l’inquinamento, ma dall’altra faccio risparmiare la gente». Come? «Guardo il tipo di isolamento delle pareti e del tetto, la caldaia, il condizionamento d’aria, l’uso di energie rinnovabili… metto tutti i dati in un computer e ottengo il risultato».
D.Sarebbe?
R.«Una targhetta. Da appendere sotto il numero civico. “Questo palazzo è di classe “A+”. Oppure“A”, “B”, “C”, “D”, “E”, “F” o “G”. Proprio come i frigoriferi. Una pagella agli edifici in base a quanto consumano. Dai più risparmiosi agli “energivori”, i divoratori di energia». Con la mia “certificazione energetica” ben in vista chi vorrà comprare o affittare capirà al volo quali bollette aspettarsi. La “mano invisibile” dovrebbe fare il resto: sapendo che la casa costerà 200-300 euro l’anno di spese di riscaldamento, i prezzi si adegueranno e così proprietari e costruttori saranno spinti ad avere immobili capaci di ridurre le bollette e di conseguenza l’inquinamento.
«Con il petrolio a oltre cento dollari i risparmi sono diventati tangibili. La lotta al CO2 non è più solo una battaglia contro il riscaldamento del pianeta, ma qualcosa di visibile ogni bimestre nelle bollette». A fare i conti in tasca a questa nuova categoria di lavoratori nel campo del Risparmio Energetico nata appena pochi anni fa c’è da complimentarsi per la scelta.
D.Una professionalità utile o l’ennesima casta di burocrati?
R. «Il 40 % dell’energia europea si consuma negli edifici. Trasporti e industria ne assorbono all’incirca il 30% ciascuno. Gli immobili attuali ci “costano” in media 180 KWh al metro quadro mentre nelle nuove costruzioni si scende a 50 KWh e anche meno. I margini per migliorare sono ampi e in linea con la riduzione del 20% entro il 2020. Il sistema di certificazione aiuta a prendere coscienza».
D. Servirà a prendere coscienza la certificazione energetica?
R.«C’è la tecnologia per risparmiare, i finanziamenti per le ristrutturazioni, l’interesse ambientale. Potenzialità enormi. Il problema è che siamo sempre i soliti noi, un’Italia dove i requisiti minimi chiesti dalle leggi non sono rispettati. Diciamo: non sempre rispettati e non ovunque. Il Certificatore deve essere serio, controllare che l’isolante sia effettivamente posato e che sia della qualità giusta. Deve andare in cantiere, garantire seriamente insomma. »
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